
No, questo non vuole essere l’ennesimo articolo con la lista di credenze diffuse sulla protezione solare, che ti dà un sacco di informazioni puntuali e dati decontestualizzati e ti lascia comunque con mille dubbi. O meglio, vi troverai Tutti I Falsi Miti Sulla Protezione Solare e, cosa più importante, potrai capire come utilizzare in modo corretto la tua crema solare per proteggere la tua pelle dal sole.
Ma prima di andare a vedere tutto ciò, ricordiamoci del perchè è importante utilizzare la protezione solare: per proteggere la nostra pelle dai raggi solari UVB e UVA (ultravioletti di gamma A e B). Qual è la differenza?
- I raggi UVB sono i responsabili della bella tintarella che assumiamo quando ci abbronziamo, ma anche degli eritemi solari. Compongono la maggior parte delle radiazioni che raggiungono la superficie terrestre e non superano l’epidermide, lo strato più esterno della pelle;
- Al contrario, i raggi UVA penetrano in profondità nella pelle, fino al derma, e provocano le conseguenze peggiori per la nostra pelle: il cosiddetto fotoinvecchiamento, che prevede la comparsa di macchie, discromie, rughe. Non dimentichiamo che i raggi UVA costituiscono la principale causa dei melanomi, i tumori della pelle.
Secondo AIRTUM (Associazione italiana registri tumori), l’incidenza di nuovi casi di melanoma in Italia è in continua crescita ed è addirittura raddoppiata negli ultimi 10 anni.

Attenzione: quando ci esponiamo al sole, entrambe le radiazioni sono presenti, anche se in misura variabile, ma le conseguenze derivanti dai raggi UVB sono immediatamente visibili. I danni causati dai raggi UVA, invece, sono il risultato di un’azione cumulativa: esporsi al sole per anni e anni mostra i suoi effetti solo quando ormai è tardi per rimediare. Per questo la parola d’ordine dev’essere prevenzione: indossare la protezione solare va visto come un gesto di self-care, di amore e cura di sè stessi.
Tranquilla, non vogliamo spaventarti, ma semplicemente informarti e darti gli strumenti per poter assumere una prospettiva più attenta e critica su un tema così importante.
Bando alle ciance, andiamo subito a vedere quali sono Tutti I Falsi Miti Sulla Protezione Solare e come aggirarli.
Protezione solare: tutti i falsi miti
1. Se metto la crema solare non mi abbronzo
Falso! Ciò che accade se non si usa una protezione adeguata è, nel migliore dei casi, ritrovarsi con una bella scottatura e un’insolazione, entrambe perfettamente in grado di rovinarci le vacanze estive – e la pelle. Infatti, ogni eritema, per quanto temporaneo sia, comporta dei danni irreversibili alla nostra epidermide; essi a lungo andare si trasformano in conseguenze ancora più gravi, come abbiamo visto.
Una scottatura è proprio una reazione di irritazione acuta della pelle: comporta ipersensibilità, bruciore e dolore, oltre che febbre nei casi più gravi. Per approfondire, leggi l’articolo di My Personal Trainer sulle Scottature Solari.

Durante il processo di guarigione, la pelle si secca e si desquama, provocando l’antiestetico effetto di “spellarsi” per rigenerare sè stessa. Di conseguenza, dopo il rosso pomodoro si tornerà ad essere delle belle mozzarelle bianche.
Se, invece, si utilizza in modo corretto la protezione solare, si avrà un’abbronzatura più graduale, ma più duratura ed uniforme. Ma cosa si intende con “utilizzo corretto”? Andiamo a vederlo con il prossimo mito da sfatare!
2. Ho messo la protezione solare stamattina, quindi sono a posto per tutto il giorno
Non c’è nulla di più sbagliato: i principi attivi presenti nella crema, infatti, si degradano proprio in conseguenza dell’esposizione al sole, perciò più tempo passiamo all’aperto, più l’efficacia della protezione diminuisce nel tempo. Per questo, i dermatologi consigliano di riapplicare la crema solare ogni 2 ore, al fine di mantenere costante la barriera che crea. Tuttavia, ciò garantisce protezione solo ad una condizione: vediamola nel prossimo punto.
3. Qualche goccia, spalmo e via
Hai presente il numero che leggi su ogni flacone di protezione solare? Si chiama SPF, ovvero Sun Protection Factor, e indica la capacità dei filtri contenuti nella formulazione di schermare i raggi solari. Ma perchè essi siano efficaci, è necessario applicare la giusta quantità di crema solare, che secondo gli esperti è pari a 2 mg di prodotto per cm quadrato di pelle. Per il viso parliamo di circa 4 grammi e per il corpo di 30.
Non serve misurarla ogni volta con precisione, ma un consiglio per l’applicazione sul viso è quello di stendere sulle dita di una mano 3 strisce belle piene di crema, che indicativamente corrispondono alla misura corretta. A prima vista sembrerà una quantità eccessiva, ma non preoccuparti: in commercio trovi tantissime formulazioni, anche super leggere e a rapido assorbimento.
Importante: affinchè la protezione sia efficace, il prodotto non deve essere scaduto! Controlla sempre il PAO (Period After Opening) della tua crema, se l’hai aperta da un periodo di tempo superiore al numero di mesi indicati, non utilizzarla, non servirebbe a nulla. Allo stesso modo, non usare mai la crema dell’anno prima. Ricorda che non si tratta di un acquisto superfluo, ma della tua salute.
4. La mia protezione solare è waterproof quindi non serve rimetterla dopo il bagno
In realtà, i claim waterproof e water resistant sui flaconi traggono in inganno: significano che se la crema entra in contatto con l’acqua, i filtri solari resistono per un determinato periodo di tempo, che va dai 40 agli 80 minuti circa. Ciò vuol dire che, terminato il lasso temporale, ci ritroviamo senza protezione, con tutte le conseguenze che ne derivano.

Inoltre, il discorso è analogo anche se sudiamo molto, magari dopo un’intensa attività sportiva o semplicemente perchè il caldo estivo non ci dà tregua. In tutti questi casi, vale sempre e comunque la regola di riapplicare la protezione ogni 2 ore.
5. La protezione solare va messa solo d’estate al mare
Purtroppo, questa credenza pericolosa è ancora molto diffusa nell’immaginario comune, anche se per smontarla basta attuare un ragionamento logico. Finchè vediamo luce, significa che il sole è presente e che i suoi raggi raggiungono la Terra. Questo vale per qualsiasi condizione meteorologica, compreso quando il cielo è nuvoloso, piove o nevica.
Ma il sole è più debole quando è nuvoloso, penserai.
Si tratta solo di un’illusione: le nuvole bloccano la gran parte dei raggi infrarossi, che danno la sensazione di calore derivante dall’esposizione al sole; non fermano, però, la maggioranza dei raggi ultravioletti, che vengono invece riflessi dalle piccole goccioline di acqua che compongono le nuvole, arrivando a noi.
Analogamente, le superfici riflettono una parte delle radiazioni solari, aumentando la nostra esposizione ad esse. In primis la neve, ma anche sabbia, acqua, cemento e, in misura minore, l’erba. E’ per questo che, dopo una giornata coperta al mare, siamo comunque un po’ più abbronzati, o ci abbronziamo anche sotto all’ombrellone.

Per tutti questi motivi, tutti gli esperti seguono il Codice europeo contro il cancro, promosso da IARC, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro. Esso consiglia di utilizzare la protezione solare 365 giorni all’anno, anche in inverno e in città.
In inverno, essendo coperti da vestiti pesanti, basterà applicarla sul viso come ultimo step della nostra skincare routine.
Puoi consultare il Codice per altri consigli di prevenzione e protezione dal sole.
Se studiamo o lavoriamo di fronte ad una finestra, ricordiamoci che il vetro blocca i raggi UVB, ma non i più pericolosi UVA, perciò è necessario proteggersi. Ragiona sempre in un’ottica di prevenzione, pensando al tuo futuro.

6. La 50 dura di più, la 30 meno, la 20 ancora meno e così via
Questa frase, pronunciata da una nota influencer, ha spopolato nel web e creato un polverone nella community beauty e tra gli esperti di cura della pelle, in quanto totalmente errata.
Per durata, si intendeva il tempo dopo il quale è necessario procedere alla riapplicazione. Se volete approfondire e vedere il video a riguardo, potete farlo qui.
In realtà, sappiamo che il fattore di protezione numerico indica la capacità del prodotto di schermare le radiazioni solari, ma il rapporto tra le cifre non è lineare: un SPF 30 non protegge dal doppio delle radiazioni rispetto a un SPF 15. Tutte bloccano una percentuale di raggi superiore al 90%, con delle lievi differenze tra loro.
Quindi il tempo tra le riapplicazioni non si lega proprio per nulla all’SPF, come abbiamo visto rimane sempre da effettuare ogni 2 ore circa.
7. Io uso la protezione solare 100 per avere uno schermo totale
Mi dispiace disilludervi, ma si tratta di puro e semplice marketing. Non esiste un prodotto che offra uno schermo totale dai raggi solari.
Da un lato perchè, come abbiamo rilevato, l’efficacia della protezione degrada sempre più per effetto dell’esposizione al sole, senza contare sudore, acqua e rispetto dei tempi di riapplicazione.
Dall’altro lato, perchè il massimo della barriera che una crema riesce a realizzare corrisponde al 98% delle radiazioni solari schermate, servizio gentilmente offerto da un SPF 50. Oltre non si va, quindi la protezione non è mai totale.
8. Se metto la crema solare non assorbo abbastanza vitamina D
Proseguendo con i nostri Falsi Miti Sulla Protezione Solare, abbiamo qui un grande classico. Come sappiamo, la vitamina D è una sostanza molto importante per la nostra salute, soprattutto per quella delle ossa.
Buoni livelli di vitamina D permettono di prevenire il rachitismo nei bambini e consentono un corretto sviluppo dell’apparato scheletrico durante la crescita, oltre che limitare il rischio di osteoporosi negli anziani. Inoltre, secondo la Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, assumere una quantità sufficiente di vitamina D porta ad una riduzione delle probabilità di contrarre questa patologia. Per saperne di più, vedi Il Sole – AIRC.
Ma come assumiamo la vitamina D?
Il 10-20% del fabbisogno proviene dagli alimenti, ma solo pochi sono in grado di fornire un apporto soddisfacente. Tra di essi, troviamo il pesce marino grasso (salmone, aringa, sgombro), fegato e tuorlo d’uovo.
La maggioranza della vitamina D viene sintetizzata a livello cutaneo, in seguito ad un processo chimico innescato dalle radiazioni UVB. Per questo viene raccomandato di esporsi al sole – anche solo viso, braccia e gambe – per almeno 15-30 minuti ogni giorno. Farlo senza protezione solare ci espone a moltissimi rischi per tutti i giorni dell’anno.
Come dimostrato da ricerche e studi scientifici, non c’è alcun legame tra protezione solare e carenza di vitamina D. Quindi possiamo stare tranquilli e proteggerci mentre facciamo il pieno di vitamine.
9. Non mi serve la protezione solare, sono già abbronzato
Per concludere la nostra rassegna di Tutti I Falsi Miti Sulla Protezione Solare, non poteva mancare questo pensiero molto diffuso e altrettanto errato.
Ma cosa succede quando ci abbronziamo?
L’abbronzatura non è altro che una reazione di difesa della pelle ai raggi del sole. La melanina, il noto pigmento che ci dona quel bel colorito dorato, viene naturalmente prodotta nella nostra epidermide. Quando prendiamo il sole, i raggi UVB innescano un processo di ossidazione della melanina. Ciò porta alla sintesi di ulteriore melanina: più ne viene prodotta, più ci si abbronza.

Quella che per noi è una bella tintarella, quinid, in realtà è un meccanismo di protezione degli strati più profondi della pelle da parte del nostro organismo. Tuttavia, sappiamo che l’SPF prodotto dalla pelle tramite l’abbronzatura è pari a 2, un valore veramente ridotto.
Inoltre, esiste un limite alla quantità di melanina che le nostre cellule possono produrre, determinato geneticamente. Questo è il motivo per cui alcune persone, nonostante si stendano ogni estate come lucertole al sole, non si abbronzano più di tanto.
Quando ci scottiamo, significa che ci siamo esposti ad una quantità di raggi solari eccessiva e i nostri melanociti, le cellule che producono la melanina, non sono riusciti a sintetizzarne abbastanza.
Un ultimo consiglio…
Dopo aver visto Tutti I Falsi Miti Sulla Protezione Solare che, purtroppo, sono ancora radicati e diffusi nella nostra società, vorremmo lasciarti un ultimo piccolo consiglio per incrementare le tue conoscenze sul tema e poterti proteggere al meglio.
E’ molto difficile quantificare l’esposizione al sole, siccome dipende da caratteristiche come il tipo di pelle e la potenza del sole, oltre che la durata dell’eposizione e il momento della giornata.
Prima di una giornata al mare o una gita fuori porta, una soluzione utile è consultare l’Indice UV previsto per la giornata. Puoi leggerlo nelle pagine per le previsioni del meteo. Si tratta di un parametro che descrive l’intensità prevista delle radiazioni ultraviolette provenienti dal sole che raggiungono la superficie terrestre in un determinato luogo e giorno. In base al valore, occorre mettere in atto alcune misure per la proprio protezione, come puoi vedere in figura.

Bene, ora che sei arrivata fin qui e sei diventata un’esperta nello smascherare I Falsi Miti Sulla Protezione Solare, sei pronta per partire per le tua vacanze al mare! Puoi dare un’occhiata a delle occasioni di viaggio molto interessanti qui. E non dimenticare la tua crema solare!